La risoluzione del 20 ottobre 2008 della Agenzia delle Entrate sulla determinazione del reddito per ottenere il beneficio
La risoluzione del 20 ottobre 2008 della Agenzia delle Entrate sulla determinazione
del reddito per ottenere il beneficio
di Nicola Ianniello*
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Le condizioni per poter essere ammessi al gratuito patrocinio sono disciplinate dall’art. 76 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, ai sensi del quale:
"1. può essere ammesso al patrocinio chi è titolare di un reddito imponibile ai fini dell'imposta personale, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a euro 9.723,84.
2...se l'interessato convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia compreso l'istante.
3. Ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, ovvero ad imposta sostitutiva".
In riferimento al quesito posto da una Direzione Regionale, la Agenzia delle Entrate ha chiarito che, ai fini della determinazione del reddito di riferimento da utilizzare per verificare lo stato di non abbienza di un soggetto interessato al gratuito patrocinio, non sia possibile scomputare dal reddito complessivo l’eventuale perdita subita nell’esercizio di un’attività d’impresa svolta da altri componenti del nucleo familiare.
Non è possibile, infatti, attesa la chiara formulazione del comma 2 del richiamato art. 76, diminuire l’importo risultante dalla somma dei redditi dei componenti del nucleo familiare delle eventuali perdite subite nell'esercizio di un'attività d'impresa svolta da uno o più di essi, che non abbiano trovato capienza.
Nella risoluzione viene ribadito che ai fini della determinazione dello stato di non abbienza, il reddito cui deve farsi riferimento per poter riconoscere il diritto al gratuito patrocinio è quello imponibile ai fini dell’Irpef, quale definito dall’art. 3 del Tuir, integrato dagli altri redditi indicati dall’art. 76 del D.P.R. n. 115 del 2002.
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* Avv. Nicola Ianniello presidente dell’A.N.V.A.G. Associazione Nazionale Volontari avvocati per il Gratuito patrocinio e la difesa dei non abbienti – Comitato Legislazione e ricerca – 10/08