Corte di Cassazione

Qui trovate l'elenco dei provvedimenti della Corte Suprema di Cassazione. Per leggere un provvedimento per intero, cliccare sul titolo o sulla dicitura "Leggi Tutto" in calce ad ogni pubblicazione.

Cassaz sez II civile n. 24723 dep 23 novembre 2011

La sentenza esclude dal compenso l’attività extragiudiziale sul presupposto che l’art. 124 del t.u. n. 115/02 contempla esclusivamente la difesa giudiziale e, quindi, condizione essenziale ai fini della sostituzione dello Stato nel pagamento del compenso al difensore è la esistenza di un procedimento giudiziale
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Cass. Sez Unite civili sentenza n. 10864 dep 18 maggio 2011

"La previsione della costituzione nei dieci giorni dalla prima notificazione - ignorando ognuno dei convenuti se egli sia il primo destinatario raggiunto dalla notificazione - comporta, viceversa, che lo stesso debba considerarsi, nell'incertezza, il primo fra i destinatari, per il quale si è perfezionata la notifica.
 
Se lo è effettivamente, avrà un dato certo per accertare se vi sia stata tempestiva costituzione dell'attore in relazione alla notificazione eseguita nei suoi confronti. Altrimenti troverà che la costituzione è già avvenuta, in relazione ad una precedente notificazione nei confronti di altro convenuto.
 
La costituzione entro un termine dalla prima notificazione, quindi, appare anche più funzionale all'esercizio del diritto di difesa di ognuno dei convenuti, posto che pone ognuno di essi nella condizione di dover supporre che la notificazione eseguita nei suoi confronti sia la prima e che, quindi, l'attore debba costituirsi in relazione ad essa"
(Il testo completo - pdf)
 

Cass. sez. III penale sent. n. 16583 del 23 marzo-28 aprile 2011

Ai fini dell’ammissione al gratuito patrocinio, l’art. 76, comma 1 del t.u. n.115/02 sulle spese di giustizia, prende in considerazione il “reddito imponibile ai fini dell’imposta prsonale sul reddito risultante dall’ultima dichiarazione” di guisa che devesi far riferimento alla materia tributaria secondo la quale, per reddito imponibile, deve intendersi il reddito complessivo al netto degli oneri deducibili”.
(Il testo - pdf)

Cass. sez IV pen. n. 37590 del 21 ottobre 2010

 
La Corte Suprema di Cassazione è tornata ad occuparsi del reato p.p. art. 95 t.u. spese di giustizia affrontando il tema dell’errore sulla legge penale (art. 47 c.p.) , e, quindi, inescusabile, nel caso in cui il soggetto interessato ad ottenere il beneficio del patrocinio a spese dello Stato abbia omesso nell’autocertificazione del proprio reddito fatta ai sensi dell’art. 76 t.u. l’importo percepito a titolo di lavoro prestato in regime penitenziario.
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Cass Sez. IV penale n. 36362 del 12 ottobre 2010

Qualsiasi introito che l'istante percepisce con carattere di non occasionalità confluisce nel formare il reddito personale ai fini della valutazione del superamento del limite indicato dall'art. 76 t.u. n.115/02.
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Cass sez II civile ordinanza n. 19372 del 10 settembre 2010

Alla luce del principio costituzionale del giusto processo, va escluso che abbia rilevanza preclusiva l'errore della parte la quale abbia fatto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata, al tempo della proposizione dell'impugnazione, giurisprudenza di legittimità sulle norme regolatrici del processo, successivamente travolta da un mutamento di orientamento interpretativo, e che la sua iniziativa possa essere dichiarata inammissibile o improcedibile in base a forme e termini il cui rispetto, non richiesto al momento del deposito dell'atto di impugnazione, discenda dal nuovo indirizzo; il mezzo tecnico per ovviare all'errore oggettivamente scusabile è dato dal rimedio della rimessione in termini, previsto dall'art. 184-bis cod. proc. civ. (ratione temporis applicabile), alla cui applicazione non osta la mancanza dell'istanza di parte, dato che, nella specie, la causa non imputabile è conosciuta dalla corte di cassazione, che con la sua stessa giurisprudenza ha dato indicazioni sul rito da seguire, ex post rivelatesi non più attendibili" (il testo - pdf)
 

Cass. sez IV pen. sent. n. 34643 del 5 maggio 2010

L'art. 96 comma 2 del t.u. spese giustizia pone tra gli strumenti idonei a rivelare la sussistenza, in via presuntiva, di redditi ulteriori rispetto a quelli denunciati, il certificato del casellario giudiziale, disponendo che esso potrebbe assumere rilievo, in termini di rigetto della richiesta di patrocinio erariale, laddove dallo stesso dovesse risultare, evidentemente in ragione del numero e della tipologia dei reati commessi, che il delitto costituisca la reale fonte di reddito del soggetto.(il testo - pdf)
 

Cass. sez. IV penale n. 7710 del 5 febbraio 2010

"...l'art. 76 DPR 115/2002, nello stabilire l'obbligo di documentare o dichiarare il reddito risultante dall'ultima dichiarazione, introduce un dato di certezza e di parità nel flusso degli adempimenti che gravano sul contribuente così da impedire una scelta arbitraria del reddito da utilizzare al fine di domandare il patrocinio a spese dello Stato..."
(leggi il testo della sentenza - pdf)

Cass Pen IV sez sent n 3618 del 28 gennaio 2010

 
Il giudice è tenuto a dare contezza della ritenuta validità di una notificazione, validamente eseguita alla stregua della vigente normativa al riguardo, al fine di ritenere la effettiva conoscenza dell'atto da parte dell'interessato, con la conseguenza che, ovviamente, tale effettiva conoscenza non può definitivamente ritenersi, iuris et de iure, solo in virtù di una notificazione pur effettuata nelle prescritte forme di rito.
(leggi sentenza)

Cass. sez IV penale sent. n. 3372 del 1 dic. 2009 dep 26 gennaio 2010

"....reati consentono introiti patrimoniali superiori a quelli cui è condizionato l'accesso al beneficio (senza possibilità di prova contraria, stante il chiaro dettato letterale della norma: "il reddito si ritiene superiore ai limiti previsti"), e ciò, evidentemente, in relazione ai proventi notoriamente elevati che derivano dalle attività criminali cui sono dedite le organizzazioni malavitose"
(Il testo della sentenza - pdf)

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