Cass sez VII pen sent n. 2886 pubbl 23 gen 2025

L'imputato, a mezzo del proprio difensore, ricorre per Cassazione avverso l'ordinanza di
inammissibilità, deducendo che la dichiarazione di domicilio era presente in atti e, precisamente,
era contenuta nella istanza di ammissione al gratuito patrocinio
Le Sezioni Unite di questa Corte di legittimità, intervenute di recente per risolvere un
contrasto interpretativo in ordine all'art. 581, comma 1 ter cod. proc. pen., hanno chiarito che,
seppure la dichiarazione di domicilio non deve necessariamente essere contenuta nell'atto di
appello, potendo risultare anche aliunde, l'atto di impugnazione deve però contenere il richiamo
espresso e specifico ad una precedente dichiarazione o elezione di domicilio e alla sua
collocazione nel fascicolo processuale, tale da consentire l'immediata e inequivoca individuazione
del luogo in cui eseguire la notificazione ( SU 24 ottobre 2024, De Felice).
Nel caso in esame, l'atto di appello non conteneva alcun riferimento alla nomina del difensore con elezione di domicilio contenuta nella richiesta di gratuito patrocinio, né all'atto di impugnazione era allegata la relativa dichiarazione.